Biografia
Bill Frisell è un chitarrista, compositore e, arrangiatore americano. Il primo strumento a cui si avvicina da ragazzo è il clarinetto, che studia con Richard Joiner. Dopo il liceo inizia gli studi di musica presso la University of Northern Colorado.
L’occasione per entrare nel mercato musicale arriva nel 1982, quando il chitarrista Pat Metheny impossibilitato a partecipare ad una sessione di registrazione, per l’album “Psalm” di Paul Motian di ECM Records, raccomanda proprio il giovane Frisell che da quel momento diventa turnista per l’etichetta discografica.
Nel 1983 ECM Records produce anche il suo primo album dal titolo “In Line”; un disco strumentale suonato quasi interamente da Frisell eccezione fatta per i brani in cui duetta col bassista Arild Andersen.
Dopo essersi stabilito a Washington, nei primi anni ’90 pubblica i due album più amati dalla critica: “Have a little faith”, un ambizioso progetto di rivisitazione dei classici della musica americana, da Charles Ives ad Aaron Copland ("Billy the Kid"), da Bob Dylan a Madonna (una straziante "Live to Tell") e, “This Land”, un album di inediti. Durante questo periodo collabora inoltre con molti altri musicisti tra cui il pianista giapponese Ryuichi Sakamoto nel disco “Heartbeat”; insieme al suo trio musica i film muti di Buster Keaton.
A metà degli anni ’90 dopo aver sciolto il trio continua come solista portando avanti il lavoro iniziato con “Have a little faith”, ma con elementi country e bluegrass. La lunga amicizia che lo lega a Gary Larson porta quest’ultimo ad offrire a Frisell l’opportunità di comporre le musiche per la versione televisiva di “The Far Side”.
Nel 1999 il Walker Art Center gli commissiona la realizzazione del brano “Blues Dream”, successivamente pubblicata dall’etichetta Nonesuch Records. Sempre in quello stesso anno pubblica l’album “The Sweetest Punch” in cui reinterpreta alcuni brani tratti da “Painted From Memory”, album nato dalla collaborazione tra Elvis Costello e Burt Bacharach.
Tra il 2003 e il 20005 è il direttore artistico della rassegna Century of Song al Ruhrtriennale Art festival in Germania; sotto la sua direzione sono stati invitati artisti del calibro di Rickie Lee Jones, Elvis Costello, Suzanne Vega, Arto Lindsay, Loudon Wainwright III, Vic Chesnutt, Van Dyke Parks, Buddy Miller, Ron Sexsmith e, Chip Taylor.
L’album “The Intercontinentals” riceve nel 2003 una nomination ai Grammy award, premio che vince nel 2005 nella categoria Grammy Award for Best Contemporary Jazz Album con l’album “Unspeakable”. Nel 2009 riceve un’altra nomination per “History, Mystery”, album del 2008.
Insieme ai musicisti Matt Chamberlain, Tucker Martine e, Lee Townsend forma il gruppo Floraton con cui pubblica nel 2007 l’album “Blue Note”, all’album hanno contribuito anche come ospiti Viktor Krauss, Ron Miles and Eyvind Kang.
Nel 2009 collabora con Sam Shrieve per la cover "Hallelujah" di Leonard Cohen, inserita nell’album di debutto dello stesso Shrieve. L’anno dopo inizia la collaborazione con la label Savoy Jazz con cui pubblica due album: “”Beautiful dreamer” nel 2010 e, “Sign of Live” nel 2011.
Sempre nel 2011 pubblica anche “Làgrimas Mexicanas”, album realizzato insieme all’artista brasiliano Vinicius Cantuària, edito dall’etichetta E1. Qualche mese più tardi esce “All we are saying”, la sua personale interpretazione all’opera di John Lennon.
Il suo ultimo album in studio è “When You Wish Upon a Star” del 2016.