Biografia
Micah P. Hinson è un cantante e cantautore americano, di Abilene in Texas. La sua voce sembra venire dal profondo della sua disperazione, e forse è uno degli ultimi veri songwriter americani.
Micah cresce in un ambiente duro, la sua famiglia è molto cristiana e conservatrice e questo influenza la sua fragile personalità; a 12 anni si trasferisce con la famiglia a Abilene, in Texas e qui inizia a sperimentare con la musica, ma non solo: poco più che adolescente inizia a far uso di droga. In questo stesso periodo, non ancora diciottenne, fugge con la sua fidanzata Melissa, modella di Vogue. La realtà fuori casa non è semplice e, dopo aver finito i soldi, aver provato il carcere ed essere stato sfrattato dal suo appartamento viene abbandonato dalla modella. Inizia per lui uno dei periodi più difficili segnati dalla depressione e dalla dipendenza dalle droghe.
Ispirato dalla sua turbolenta vita riprende a scrivere canzoni; viene aiutato dal suo amico John-Mark Lapham (tastierista dei The Earlies) che riesce a fargli ottenere un contratto discografico con l’etichetta inglese Sketchbook Records.
Con l’aiuto del collettivo The Earlies, che aggiungono sonorità particolari e stravaganti alle sue canzoni impregnate di amori, perdite e patimenti, registra il suo primo lavoro in studio. È il 2004 quando esce “Micah P. and The Gospel of progress”; ispirato dal successo del suo primo lavoro, decide di recuperare del materiale che aveva scritto anni prima e di registrare nuovamente il suo vecchio demo “The baby and the Satellite”, che esce come EP nei primi mesi del 2005 e viene promosso con un tour europeo.
Segue un periodo creativo molto proficuo che porterà alla realizzazione di diversi album musicalmente molto belli in cui Micah P. Hinson infonde tutta la sua malinconia quasi a voler esorcizzare un malessere interiore che lo accompagna da sempre. Il suo terzo lavoro si intitola “Micah P. Hinson and The Opera Circuit” (2007) ed è seguito, nel 2008, dal quarto album in studio “Micah P. Hinson and The Red Empire Orchestra”.
In “All Dressed Up and Smelling of Stranger”, album del 2009, Micah ripercorre e riarrangia cantanti e cantautori che hanno ispirato la sua formazione musicale. L’anno successivo con “Micah P. Hinson and The Pioneer Saboteurs” torna registrare brani originali.
Nel 2011 mentre è in Spagna per il tour europeo resta coinvolto in un grave incidente stradale che mette a rischio la mobilità delle braccia; e a seguito un lungo percorso di riabilitazione si concentra sul nuovo album, che scrive traendo ispirazione dalla sua tragica esperienza e che intitola "Micah P. Hinson and The Nothing".
Nel 2015 esce un album un po' diverso rispetto al folk-blues a cui Micah ha abituato i suoi ascoltatori. Si chiama "Broken Arrows" per l'etichetta italiana Bronson Recordings. Micah P. Hinson passa più volte da Ravenna tra Hana-Bi, Bronson e Fargo diventa uno degli artisti più legati alla storia di Bronson Produzioni. E così decide di rendere omaggio a questa amicizia ormai consolidata, con il disco di inediti, registrato, scritto e arrangiato con il collaboratore di lunga data T. Nicholas Phelps.
Nel 2017 il cantautore torna con un'opera popolare moderna, "Micah P. Hinson Presents The Holy Strangers", ambizioso concept album che racconta la complessa storia di una famiglia in tempo di guerra, dalla nascita all'amore, al matrimonio e ai figli, alla guerra e al tradimento, dall'omicidio al suicidio - abbracciando tutti i luoghi strani e gloriosi che la vita può condurre. Dopo solo un anno esce un nuovo lavoro: "When I Shoot At You With Arrows, I Will Shoot To Destroy You", raccolta di canzoni apocalittiche su vendetta, sangue, perdono, concepito davanti alla statua di San Giacomo in quel di Santiago de Compostela.
Dopo tanta oscurità e contemporaneamente tanto splendore, sarebbe stato lecito attendersi la prosecuzione di un percorso tracciato e invece "I Lie To You" (2022) - registrato in Italia grazie al produttore e musicista Alessandro Stefana e grazie all'invito di Vinicio Capossela allo “Sponz Fest” - cambia registro e abbandona i tenebrosi scenari apocalittici. Perché gli undici brani della nuova opera di Micah sembrano più vicini a una favola, seppur macabra, che a un’imminente fine, una serie di brevi racconti folk intimi e solitari figli delle campagne dell'Irpinia (luogo di registrazione) e dei ricordi di una difficile infanzia americana.