Info Evento
Lunedì 14 aprile ore 21.00
MAX MANFREDI
DINO CAMPANA
SIMBOLO
Poesie e canzoni
Produzione Teatro Pubblico Ligure
Anteprima nazionale
Il simbolo era, nell'antica Grecia, la tessera dell'ospitalità, che ricomponeva insieme due cocci spezzati.
Dino Campana, grande poeta postumo, voleva essere, da vivo, un poeta "puro".
Max Manfredi, outsider della canzone d'autore, è un artista "puro" e vuole rendere omaggio al poeta con questo recital informale. Nulla di biografico: si cerca una risonanza tra le parole del poeta e la poetica del cantante.
Tra ghirlande di chitarre, Max Manfredi leggerà brani del grande poeta scelti da Sergio Maifredi, e gli "dedicherà" frammenti delle sue canzoni e delle sue musiche.
L’idea è quella di fare vibrare corde comuni tra i due, cosi lontani nel tempo. E donare a chi ascolta un'ora di raccoglimento e suggestione.
Max Manfredi
Nel 1990 pubblica, nella collana Cantare in italiano curata da Edoardo De Angelis, il suo primo album, dal titolo Le parole del gatto, con cui si aggiudica la Targa Tenco per la migliore opera prima davanti a Luciano Ligabue.Nel 1994 esce la seconda opera discografica, Max, con la partecipazione di Fabrizio De André che duetta ne La fiera della Maddalena, brano utilizzato come sigla di diversi programmi e rassegne, nonché per la scena finale del film-documento Faber. Tre anni dopo, nel corso di un'intervista, lo stesso De André definirà Max Manfredi "il più bravo" tra i cantautori italiani.
Ma Manfredi non limita alla musica la sua attività di autore. Con Manuel Trucco pubblica il Libro dei Limerick per Vallardi, illustrato da Serena Giordano e contenente anche un saggio sul nonsense di Paolo Rinaldi. Come attore, svolge diversi reading di poesie, sue e soprattutto dei suoi autori preferiti, da Dante a Gozzano, da Pascoli a Petrarca.
Dal 2000 Max Manfredi svolge vari concerti anche all'estero, a partire da Saint-Malo, Monaco e Berlino. Nel maggio 2001 pubblica un terzo CD, L'intagliatore di santi. Oltre alla title track il disco comprende brani come Freddo (ma non conta niente), Fado del dilettante, Caterina, Danza composta, La ballata degli otto topi, Cattedrali, Tra virtù e degrado. Nel settembre del 2002 viene invitato, come rappresentante della musica italiana, alla Biennale di Belem, in Brasile.
Nel novembre 2007 è nuovamente ospite del Premio Tenco, dove presenta l'inedita Il regno delle fate, a detta di molti (ad esempio Gianni Mura su Repubblica) una delle più belle canzoni scritte in Italia negli ultimi anni. Nel 2008 partecipa allo spettacolo teatrale Viaggiatori viaggianti di Sergio Maifredi.
Tra maggio e luglio 2008, Manfredi registra l'album Luna persa, negli studi Maccaja di Genova. Il disco esce il 26 settembre dello stesso anno, per la Ala Bianca. L'album contiene undici canzoni che, ancora una volta, toccano mondi musicali molto diversi e recupera, come bonus-track, La fiera della Maddalena (in duo con Fabrizio De André, nella registrazione già apparsa quattordici anni prima sull'album Max, nel frattempo esaurito). Tra i brani si distinguono, oltre alla lunga title track (dodici minuti) e alla già citata Il regno delle fate, anche L'ora del dilettante (scelto in seguito come sigla del Meeting delle Etichette Indipendenti), Libeccio, Il morale delle truppe, Il treno per Kukuwok. La produzione artistica è dello stesso Manfredi assieme a Federico Bagnasco e Fabrizio Ugas, entrambi componenti dell'ormai inseparabile Staffa.
Luna persa segna una delle tappe più importanti nella carriera dell'artista, raccogliendo ulteriori consensi da parte di pubblico e critica. Nell'estate del 2009 si aggiudica il Premio Lunezia Canzone d'Autore 2009, mentre il 30 dicembre 2008 ancora Gianni Mura su Repubblica aveva inserito Max Manfredi fra i 100 personaggi italiani più importanti dell'anno. Nel 2009 Luna persa vince la Targa Tenco come miglior disco dell'annata, superando quelli degli altri finalisti Vinicio Capossela, Dente, Ivano Fossati e Bobo Rondelli.
Max Manfredi figura quindi come ospite nell'omonimo album del gruppo prog genovese Il Tempio delle Clessidre (Black Widow Records, 2010), in cui recita il testo del brano Faldistorum. Seguono, altri spettacoli e concerti in Italia e in Europa.
Fra l'estate 2013 e gli inizi del 2014 Max lavora al progetto musicale Dremong: l'album esce il 1º settembre 2014 per Gutenberg Music e Caligola Records.
Nel 2021 esce Il grido della fata, realizzato negli Studi Vibrisse di Savona, con la produzione artistica di Fabrizio Ugas, di Ladylazarus (Marcello Stefanelli e Gabriele Santucci) e dello stesso.