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Evento Annullato


Lo spettacolo di Claudia Castellucci e Chiara Guidi / Societas Il regno profondo. Perché sei qui? in programma sabato 19 ottobre alle 19.00 al Teatro Felix Guattari di Forlì per Crisalide Forlì Festival è stato annullato per indisposizione di una delle artiste. Purtroppo non sarà possibile recuperare la replica in altra data.

I biglietti acquistati on line verranno rimborsati direttamente sullo stesso circuito di pagamento protetto usato per l'acquisto.

Invieremo una e-mail di conferma a tutti gli acquirenti (titolari dell'ordine di acquisto su Mailticket) una volta eseguito il rimborso.

Chi invece ha acquistato con i Bonus del Ministero della Cultura, riceverà una e-mail a parte con le istruzioni specifiche su come procedere.

Mentre la performance Bastardo di Carlo Massari, in programma nella stessa data alle ore 21.30, è prevista come da programma.

Info Evento

Claudia Castellucci e Chiara Guidi
Il regno profondo. Perché sei qui?
Lettura drammatica

scritto da Claudia Castellucci
regia vocale Chiara Guidi
interpretato da Claudia Castellucci, Chiara Guidi
musiche Scott Gibbons, Giuseppe Ielasi
direttore tecnico Eugenio Resta
produzione Societas

“Perché sei qui?” è la prima di molte domande che due ‘luogotenenti’ arroccate su un podio si scambiano. Sono domande elementari, di discorsi ancora più poveri, ma se vi si badasse, come è qui il caso, si aprirebbero crepacci sulla superficie sicura della loro quotidianità. L’abitudine delle cose quotidiane entra all’improvviso nel turbine del dubbio radicale, e la logica stringente cui le due figure si sottopongono è captata da un’ironia che pretende onestà. Le due figure sono ‘luogotenenti’ perché presidiano un luogo su cui sono arroccate, simbolo di fermezza circa il compito di difendere la logica del loro ragionare. L’unico motore è la generazione continua di domande insaziate da provvisorie risposte, comprese quelle fornite dalla religione, che pure è la scienza del definitivo. Il carattere scettico e vedovile del dialogo rifluisce in un mare comico che lascia perplessi. La forma di teatro scelta per questo spettacolo recupera il dialogo didascalico classico, per la rappresentazione di un mondo privo di peso, dove ‘non succede niente’. La metrica delle frasi serve a conferire velocità crescente alle domande, e la ricerca idiomatica para-dialettale inventata fa abitare in ambienti domestici la loro risonanza. Le asprezze vernacolari tingono di sangue le vette di un ragionamento sofisticato che ridiventa primitivo.